Se voglio #comunicare in modo più efficace ho bisogno di conoscere la teorie e le tecniche di #comunicazione efficace. Detto ciò una volta assimilate, è fatta! E invece cosa accade? Ho imparato, ho applicato, ma nulla…l’effetto non si vede.
Il punto è che se non lavoro prima sulla complessa dinamica emozioni-pensieri-azioni che sta alla base dei comportamenti (tra i quali appunto la comunicazione) posso conoscere e provare tutte le tecniche possibili, ma mai sarò davvero efficace e incisivo. Questo perchè siamo molto più che superficie e puro comportamento e questo “iceberg” che sta sotto a ciò che mostriamo agli altri ha un peso enorme.
E’ su questo “iceberg” che abbiamo bisogno di lavorare e investire tutte le nostre energie se vogliamo far sbocciare appieno il nostro potenziale.
Le persone evolvono quando vanno a incidere sul proprio sistema di valori, credenze e automatismi comportamentali e lo fanno con tutti gli stumenti possibili, in primis la propria quotidianità e le esperienze che vivono.
La notizia è che incidere su questi aspetti è possibile, faticoso, sfidante e possibile, smentendo ogni dubbio che possiamo avere. Le moderne teorie sulle neuroscienze (Edward L. Bennett, Marian C. Diamond, David Krech, Mark R. Rosenzweig) e sull’apprendimento in età adulta (Robert Keagan, The evolving self) ) oggi sostengono con forza la possibilità dell’essere umano di continuare a evolvere nel tempo a livello neurobiologico e la trasformazione di sé è qualcosa di realmente concretizzabile e alla portata di tutti, se ci sono i presupposti di base che vedremo.
Lavorare sullo sviluppo di sé in azienda è la frontiera della #formazione e oggi siamo in molti a sostenerlo, davanti ancora a numerose resistenze.
Oggi le ricerche ci dicono che l’adulto può evolvere, che il nostro cervello è plastico, che le nuove sinapsi si creano continuamente, che le connessioni cerebrali sono in costante evoluzione e che il nostro “sé” è governato da queste connessioni così come lo sono le nostre azioni e i nostri comportamenti. La dinamica emozione-pensiero-azione si basa su queste connessioni e evolve nel tempo, se intenzionalmente ci si impegna nella sua cura.
Con alcuni ingredienti di base in termini di cultura organizzativa
- la conoscenza e la fiducia nel potenziale umano
- la conosapevolezza che sarà un percorso complesso e sfidante
- il focus sui risultati a medio e lungo termine
voglio dare qualche input per sostenere questa idea.
Dal punto di vista delle #organizzazioni, permettere alle persone di crescere ed evolvere è un gesto di responsabilità e una grande opportunità per il sistema. Bisogna esserne coscienti e allineare la cultura aziendale a questa volontà.
Una volta imboccata questa strada le persone vanno accompagnate e sostenute: gli interventi di sviluppo personale vanno progettati e definiti per evitare che le persone si trovino in difficoltà: il processo di crescita, dal punto di vista personale, è complesso e le persone avranno bisogno di sostegno, di competenza, di paziente determinazione da parte di tutti gli attori in gioco.
Quali sono i passi per implementare un piano di sviluppo personale in azienda?
- preparare il terreno: socializzare e comunicare valori e cultura aziendale a sostegno di questo progetto, far partecipare le persone stesse alla definizione del proprio piano di sviluppo, coinvolgere e ascoltare.
- pianificare iniziative e percorsi: il #coaching è la chiave della crescita personale. Non solo: #development center, team coaching, group coaching, momenti esperienziali, iniziative di “cross learning”, gestione di progetti, scambi internazionali dove possibile, #mentoring e laboratori. Il percorso va pianificato con sapienza e flessibilità.
- monitorare il processo: incontrare le persone, organizzare momenti di #feedback, dar seguito ai meriti, ascoltare e sostenere nelle difficoltà
- quando il potenziale sboccia è importante che le persone vengano gratificate. E’ importante che i protagonisti stessi definiscano i propri obiettivi e che, se concordati, possano avere seguito.
- continuare a far evolvere il processo coinvolgendo le persone a tutti i livelli. Lo scopo non è arrivare a una meta predefinita, lo scopo è il viaggio.
E per le persone quali sono le sfide?
- attivare la volontà e il desiderio di evoluzione, sapendo che è possibile
- individuare e potenziare le risorse interne di cui si dispone, in primis il potere personale, che è quello che si esercita su di sé (e niente ha a che vedere con il potere comunemente inteso) e che consente di individuare in ogni circostanza cosa dipende dalle proprie azioni.
- riconoscere e abbandonare pensieri limitanti eiabitudini comportamentali disfunzionali
- sperimentarsi intenzionalmente in nuove modalità di reazione e azione accogliendo i feedback
- sviluppare resilienza, godere del percorso e dei piccoli passi avanti senza fermarsi davanti alle difficoltà
Lavorando su questi due ambiti, quello organizzativo e quello personale in sinergia e condivisione, troveremo un futuro in cui le organizzazioni e le persone, con impegno e determinazione, raggiungeranno la propria realizzazione, per poi evolvere ancora.
Godiamoci il viaggio!
In merito a questo argomento invito all’ascolto di questa interessante intervista. https://hfactorcommunity.com/ep-4-carlo-giardinetti-sullevoluzione-e-lapprendimento-nelle-organizzazioni-di-oggi-e-di-domani-parte-2/